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La diarrea acuta

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La diarrea acuta è una delle più frequenti alterazioni dell’alvo, che può colpire indistintamente a qualsiasi età anche persone che non hanno mai sofferto di alcun problema intestinale.

Provoca grande spossatezza, disidratazione e, non infrequentemente, dolori e spasmi addominali.

Leggi questa pagina informativa per saperne di più sull’argomento e, nel caso ne avessi il bisogno, prendere importanti appunti per una visita medica di controllo.

Cos’è la diarrea acuta?

La diarrea acuta è una disfunzione dell’alvo, che causa l’emissione di abbondanti feci non formate, di natura prevalentemente liquida o semi-liquida, sotto forma di violente scariche.

Il numero di tali scariche può essere molto elevato nell’arco della giornata, e si accompagna a debolezza, disidratazione e, di sovente, anche a crampi e spasmi addominali.

Le feci espulse, oltre che non formate, spesso sono anche maleodoranti ed acidificate: ciò, unito allo stress di continue scariche, provoca intensa irritazione nella zona anale e perianale, che spesso sfocia in dermatite.

Convenzionalmente, per ‘diarrea acuta’ s’intende uno stato patologico non superiore alle due settimane.

Se le emissioni di feci non formate continuano oltre tale periodo, si comincia a parlare di diarrea persistente e poi di diarrea cronica.

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Quali sono le cause della diarrea acuta?

La diarrea non è una patologia, è un sintomo di un disequilibrio a monte della stessa.

Nella grande maggioranza dei casi (oltre il 70%) la diarrea acuta è causata da un’infezione batterica all’intestino.

Tra i microorganismi che possono infettare il colon e causare quindi una violenta risposta espulsiva (quale è la diarrea) si possono menzionare: l’Escherichia coli, il Clostridium difficile, lo Staphylococcus aureus e la Salmonella.

Tali batteri sono solo una piccola parte della grande quantità di altri microorganismi che possono causare infezioni sfocianti nella diarrea.

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Altre cause minoritarie della diarrea acuta possono essere l’assunzione di farmaci (ad esempio, antibiotici), allergie od intolleranze alimentari (come ad esempio, la celiachia) o intossicazioni da metalli o radiazioni.

La diarrea acuta va comunque distinta dalla diarrea cronica: nella prima i fenomeni delle scariche diarroiche sono una diretta risposta del colon ad un attacco esterno improvviso e massiccio, mentre nella diarrea cronica la risposta per l’appunto ‘cronicizzata’ è imputabile ad una determinata patologia, protratta nel tempo.

Quanto può durare un attacco di diarrea acuta?

La diarrea acuta è il riflesso primario del colon ad un attacco esterno - solitamente batterico - che ne causa l’infiammazione.

L’organismo, attaccato in grande numero dai microorganismi nocivi, tenta quindi di espellere gli agenti infettivi con le scariche diarroiche.

Questo concetto vale anche nei casi di intossicazione da generiche tossine, metalli pesanti oppure radiazioni.

Fin quando la minaccia esterna è presente nell’intestino, le scariche diarroiche sono egualmente presenti.

Generalmente, le infezioni intestinali causate da microorganismi batterici si risolvono entro due settimane, ma a volte (e a seconda anche del protocollo terapeutico richiesto) la situazione può protrarsi per più tempo.

Se l’attacco diarroico si mantiene dalle due alle quattro settimane, si comincia a parlare di diarrea persistente.

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Come si cura la diarrea acuta?

La diarrea è una risposta sintomatologica di un processo sottostante, che deve quindi essere diagnosticato prima di qualsiasi trattamento.

Ancora, va capito e bene inteso che l’atto diarroico è una difesa naturale dell’organismo, che tenta di espellere quanti più possibili elementi esterni nocivi (batteri, tossine, ecc.).

L’uso o l’abuso di farmaci antidiarroici in maniera indiscriminata è pertanto sconsigliato: la prescrizione di medicamenti antidiarroici può essere al massimo palliativa, comunque di somministrazione limitata nel tempo.

Nel caso di diarrea da infezioni batteriche, l’uso degli antibiotici è quasi sempre sconsigliato: oltre che uccidere le eventuali colonie microbiche malevole, l’antibiotico scompensa anche la naturale flora batterica simbiotica, peggiorando quindi l’equilibro intestinale e auto-alimentando ulteriormente la diarrea.

L’uso degli antibiotici è pertanto indicato solo quando si sia riusciti a scoprire con esattezza il ceppo batterico originario dell’infezione, oppure il paziente sia un soggetto immunodepresso grave, portatore di protesi o affetto da neoplasie.

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L’uso di probiotici, unito ad una costante terapia idratante, è solitamente il processo preferito nel caso di infezioni batteriche comuni.

Uno dei problemi maggiori della diarrea acuta è la disidratazione e per tale motivo una terapia idratante (sia alimentare che via endovenosa) è di solito l’arma di prima linea, prescritta in via generale.

Nel caso di intossicazioni, la diarrea stessa è un processo terapeutico dell’organismo per espellere quante più possibili tossine, e tale processo pertanto non dovrebbe essere alterato.

Stabilire con certezza la natura della tossina che ha causato la risposta espulsiva violenta è comunque importante dal punto di vista diagnostico, oltreché utile al medico per capire la gravità dell’intossicazione, e se è possibile somministrare antagonisti della tossina scatenante il processo irritativo.

Nei pazienti celiaci diagnosticati, l’assunzione di glutine è generalmente non volontaria ma accidentale.

Solitamente, capita per contaminazione di prodotti farinacei con prodotti invece senza glutine (sovente, per preparazione culinaria non attenta e scrupolosa).

In un soggetto celiaco, la quantità di glutine adatta a scatenare una violenta reazione diarroica è minima: basta anche un piccolo granello di farina.

In questi casi, la terapia è data dall’attesa che l’organismo del paziente abbia scaricato tutti i residui di glutine, e che il processo infiammatorio si esaurisca.

Al momento, a parte il supporto idratante, non ci sono farmaci in grado di attenuare la diarrea acuta da intossicazione di glutine, e bisogna attendere che l’intestino si regolarizzi nuovamente da solo.

Un soggetto celiaco comunque vede i sintomi dell’intolleranza regredire totalmente in tempo piuttosto breve, sempre che ulteriori contatti col glutine siano però evitati.

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Chi contattare in caso di diarrea?

La diarrea acuta è un sintomo che si risolve quando si è risolto il processo alla base dello stesso.

In un moderno paese industrializzato non è solitamente una causa di pericolo della vita, in quanto sono disponibili adeguati supporti terapeutici di reidratazione dei liquidi perduti durante gli attacchi diarroici.

Generalmente, la diarrea acuta non richiede intervento medico specialistico, e può essere diagnosticata e trattata anche dal medico di famiglia.

Tuttavia, nei casi in cui i sintomi diarroici fossero particolarmente ostinati e prolungati nel tempo, potrebbe essere necessario ricorrere ad una visita specialistica di controllo.

Il medico specializzato nella diagnosi e nella cura delle patologie intestinali è il colonproctologo.

Anche i medici gastroenterologi hanno grande esperienza nel trattare le patologie scatenanti la diarrea acuta, e pertanto possono essere consultati in caso di diarrea persistente.

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Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.

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  • La diarrea acuta è un'alterazione dell'alvo, con l'emissione di feci abbondanti e liquide che si susseguono con scariche a distanza ravvicinata;
  • Generalmente, la diarrea acuta è causata da un'infezione batterica o virale all'intestino, oppure (in casi meno frequenti) da un'intossicazione, sia da tossine che da metalli o radiazioni;
  • In pazienti con serie malattie autoimmuni, come rettocolite ulcerosa e celiachia, la diarrea acuta è un processo sintomatico scaturito dalla patologia cronica;
  • Convenzionalmente, si considera 'acuto' un attacco di diarrea inferiore alle due settimane, ma la tempistica può anche allungarsi a seconda della patologia scatenante il sintomo diarroico;
  • Nelle infezioni da tossina, da batteri o da virus, è estremamente importante reidratare costantemente il malato, per evitare pericolosi episodi di disidratazione;
  • Farmaci anti-diarroici ed antibiotici dovrebbero essere sempre evitati, salvo indicazione specifica di un medico;
  • I pazienti celiaci che accidentalmente hanno ingerito cibo contaminato dal glutine vedono regredire i sintomi della diarrea spontaneamente, quando il loro intestino avrà concluso il processo infiammatorio causato dal contatto con la gliedina;
  • Infezioni alimentari, da tossine o batteri, generalmente regrediscono da sole in qualche giorno, ma se i sintomi dovessero protrarsi, è necessario consultare un medico specialista
Il Dott. Attilio Nicastro è un chirurgo colonproctologo specializzato nel trattamento delle patologie del colon, del retto e dell’ano.
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.
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