Il dolore acuto durante l’evacuazione
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Attilio Nicastro - MioDottore.it
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La pagina che stai per leggere può contenere immagini mediche e diagnostiche di patologie e terapie, che potrebbero essere non adatte ad un pubblico particolarmente sensibile.
Sommario della pagina [NASCONDI]- Cos’è il dolore acuto durante l’evacuazione?
- Cosa causa un così forte dolore acuto durante l’evacuazione?
- Il dolore anale causato dal decadimento strutturale
- Il dolore anale causato dalle emorroidi trombizzate
- Il dolore anale: un sintomo da non sottovalutare mai
- Qual’è il medico a cui ci si può rivolgere in caso di dolore anale?
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L’atto della defecazione non è solamente un obbligato, puro atto fisiologico, di espulsione delle feci: è un vero e proprio processo che porta a profonde implicazioni psicologiche e psicanalitiche, che oltre un secolo di studi approfonditi hanno decretato essenziali per il benessere psico-fisico della persona.
La regolare evacuazione quotidiana diventa perciò un beneficio totale per ogni essere vivente, e quando questa non avviene (per molte motivazioni, fisiologiche o patologiche) spesso l’interruzione è vista con apprensione e prostrazione.
La sensazione di benessere che viene provata dopo una buona defecazione può però essere messa a rischio dalla presenza del dolore, proprio durante l’atto.
Se di per sé il dolore è sempre una percezione spiacevole, diventa ancor più problematico durante una fase in cui, invece, il corpo dovrebbe provare una sensazione di soddisfazione.
Il dolore durante l’evacuazione è quindi un sintomo molto invalidante, le cui origini possono essere molteplici.
Leggi questa pagina informativa per saperne di più sul dolore acuto anale in fase di espulsione delle feci e, nel caso ne avessi il bisogno, prendere importanti appunti per una visita medica di controllo.
Cos’è il dolore acuto durante l’evacuazione?
Per dolore acuto durante l’evacuazione s’intende la presenza, nella zona anale e perianale, di intensa sensazione di dolore, che si sviluppa poco prima, durante e spesso si protrae anche dopo l’evacuazione delle feci.
L’aggettivo ‘acuto’ identifica bene l’intensità del dolore: il paziente prova una grande ed intesa sensazione di dolore localizzata nella zona dell’ano, oppure immediatamente adiacente ad essa.
A volte, il grande dolore è accompagnato da forte o fortissimo bruciore e spasmi dei muscoli sfinteri, alcuni involontari e alcuni invece dettati dalla naturale opera di contrazione che viene volontariamente attuata, di getto, quando si prova improvviso ed immediato dolore pelvico.
La caratteristica di questo tipo di dolore anale è che si presenta sempre durante l’evacuazione (oppure pochissimo prima della stessa), per mantenersi, sempre molto acuto, anche nelle immediate fasi successive alla scarica.
È un dolore comunque confinato: inizia nella fase evacuatoria e finisce dopo, in un periodo più o meno lungo ma comunque determinato.
A seconda della patologia che ne è causa, in molti casi la durata del dolore può portarsi anche per ore dopo l’evacuazione.
Cosa causa un così forte dolore acuto durante l’evacuazione?
Il dolore è sempre il sintomo di allarme che l’organismo sviluppa come conseguenza di un danno dei tessuti.
In questo caso, il dolore anale intenso durante l’evacuazione è causato da una lesione nella zona anale o perianale, che genera la risposta percepita come ‘dolore’.
La lesione più comune che da intenso dolore durante l’evacuazione è la ragade anale.
La ragade è una ferita del tessuto anale a lenta o lentissima cicatrizzazione.
Attenzione, però: non tutte le ferite dell’ano sono definite ‘ragadi’.
Si parla di ragade solo in caso di una lesione che stenta a guarire, assumendo quindi le caratteristiche di una vera e propria piaga.
La ragade è una ferita molto dolente al tatto, che si sviluppa sempre verticalmente rispetto alla mucosa plissettata dell’ano.
Causa intensissimo dolore in fase di evacuazione, in quanto i batteri che compongono le feci passano direttamente sulla ferita, infiammandola.
Alcune volte, il dolore si mantiene anche dopo la defecazione, e permane per diversi minuti o, in casi gravi, per ore.
Altre volte, la ragade risulta dolente anche durante i comuni movimenti quotidiani, e non solo durante l’evacuazione.
La maggior parte delle piaghe guarisce spontaneamente (anche se lentamente), ma nei casi dove ciò non avvenisse, è necessario un intervento medico o chirurgico per la risoluzione della ferita.
Un’altra situazione patologica che può provocare intenso dolore durante l’evacuazione, è la presenza di una fistola anale.
La fistola anale è il processo finale di un’infezione originatasi da una ghiandola anale (del muco) che, impossibilitata a aprirsi naturalmente all’esterno, progressivamente ha scavato un condotto fino all’esterno della mucosa, da dove fuoriesce materiale purulento.
La fistola e l’ascesso, che ne è la causa, provocano intensi dolori alla zona anale, sia in fase di defecazione e sia durante le attività quotidiane, spesso accompagnati da febbre, rossore e calore della cute accanto all’ascesso.
A volte, i dolori sono così forti da creare grande prostrazione al paziente.
L’ascesso anale è un tipico caso di lesione che necessita di un rapido intervento chirurgico per essere risolta, ed è il più frequente intervento d’urgenza proctologica.
Antibiotici ed antinfiammatori non hanno effetto nel contenere o diminuire l’infezione, e solo il trattamento chirurgico consente la risoluzione della lesione.
Il dolore anale causato dal decadimento strutturale
Non sono solo le patologie infettive o suppurative a provocare un intenso dolore durante la defecazione.
Anche un cedimento della struttura ano-rettale, come ad esempio il prolasso del retto, può rivelarsi estremamente doloroso per il paziente, in fase di evacuazione (e non solo).
Il prolasso del retto si verifica quando l’ultima parte dell’intestino, per l’appunto il retto, fuoriesce dal canale anale.
Questa situazione innaturale fa sì che l’espulsione delle feci diventi problematica, e molto spesso dolorosa.
Nell’adulto, il prolasso del retto è una situazione irreversibile, che deve essere trattata chirurgicamente.
Il dolore anale causato dalle emorroidi trombizzate
Le emorroidi sono dei plessi vascolari a cuscinetto presenti nel canale anale.
La loro funzione principale è irrorare la zona anale e permettere quindi la regolare vascolarizzazione.
Al contrario di quello che pensano ancora in molti, le strutture emorroidali non sono vene, bensì sono delle formazioni miste di vene ed arterie anastomizzate, cioè unite tra di loro fino a formare un’unica struttura coesa.
In condizioni di normalità , le emorroidi non causano alcun dolore né fastidio, ma quando le strutture di sostegno della parete anale cede, i plessi emorroidali possono prolassare, ingrossarsi ed infiammarsi.
Il tipico sintomo delle emorroidi infiammate è il sanguinamento anale durante la defecazione, spesso associato al bruciore.
Solitamente, le emorroidi non causano dolore acuto durante l’evacuazione, limitandosi solo al bruciore e al sanguinamento, ma nei casi in cui si forma un trombo emorroidale il paziente sperimenta intenso dolore, spesso causa di grande prostrazione.
Le emorroidi trombizzate sono molto dolenti anche al tatto, e spesso il dolore intenso prosegue anche dopo la defecazione, impedendo al paziente anche i movimenti più semplici.
Il dolore anale: un sintomo da non sottovalutare mai
Qualsiasi sia la sua natura, il dolore anale è sempre un sintomo, un messaggio del corpo che indica la lesione del tessuto anale o perianale.
Come qualsiasi altro dolore, pertanto, non deve essere sottovalutato: l’identificazione della causa è essenziale per arrivare ad una corretta diagnosi e ad un corretto piano terapeutico, e l’indagine eziologica deve essere eseguita con rigore.
Una situazione di dolore cronico durante l’evacuazione, se non trattata, può degenerare, fino anche a far sviluppare episodi di stipsi.
Se il cervello comincia ad associare l’atto della defecazione al dolore e non più alla liberatoria sensazione di naturale benessere, può innescarsi un meccanismo inconscio di auto-protezione, che può dar luogo alla costipazione cronica.
Ecco perché sarebbe sempre bene intervenire prontamente ogni qual volta si sperimenta una situazione di anormalità durante la defecazione, che genera dolore.
Qual’è il medico a cui ci si può rivolgere in caso di dolore anale?
Lo specialista che tratta le patologie del retto e dell’ano è il chirurgo proctologo.
È un chirurgo perfezionato che ha grande esperienza nella diagnosi e nella cura delle malattie che affliggono tutta la zona anale e rettale, e spesso si occupa anche dei problemi di tutto l’intestino in generale (in quel caso, è un medico chirurgo colonproctologo).
Il chirurgo proctologo è sempre equipaggiato con strumenti diagnostici specifici per la zona ano-rettale, anche per eseguire endoscopie ambulatoriali (come la Videoproctoscopia Digitale, la manometria ano-rettale e l'ecografia endo-anale), adatte per identificare ragadi, fistole, ascessi ed emorroidi prolassate.
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Se ritieni di sperimentare la sintomatologia della patologia descritta in quest'articolo, non iniziare autonomamente terapie, ma parlane subito con il tuo medico di fiducia.
Non impressionarti, non spaventarti ma altresì non sottovalutare nessun sintomo: rivolgiti sempre ad un medico.
Quindi ricorda che...
- Inteso dolore anale durante l'atto della defecazione indica sempre un danneggiamento, più o meno grave, dei tessuti del canale anale o della zona perianale;
- Emorroidi trombizzate, fistole e ragadi sono, solitamente, tra le cause più comuni del dolore anale acuto;
- Il progressivo prolasso del retto, dovuto al cedimento delle strutture di sostegno del pavimento pelvico, può causare dolore anale durante l'evacuazione;
- Qualsiasi dolore, essendo un segnale di danneggiamento del corpo, non adrebbe mai sottovalutato, ed il dolore anale non sfugge alla regola;
- Dolore anale ricorrente, le cui cause non vegono trattate, può scofiare in una sindrome che, alla lunga, può portare alla stitichezza cronica
Da anni studia e sperimenta tecnologie chirurgiche a bassa invasività e con basso dolore post operatorio per risolvere nel modo meno traumatico possibile i problemi di prolasso emorroidale, di ragadi e di fistole anali.
Nel corso della sua trentennale professione, ha operato con successo migliaia di pazienti affetti da patologia emorroidale, avendo sempre un particolare riguardo verso l’importanza di conservare la normale funzionalità anale, garantendo al contempo risultati duraturi.
Il Dott. Attilio Nicastro opera come Responsabile nel Dipartimento di Colonproctologia dell’European Hospital di Roma, e riceve nei suoi studi di Roma, Milano, Lecce e Lamezia Terme.
Per maggiori informazioni su tutte le attività di studio e ricerca del dottor Attilio Nicastro, puoi visionare il suo sito web attilionicastro.it oppure collegarti alla sua pagina personale Facebook seguendo questo indirizzo.
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